BEACON radio da 95AL

http://www.repubblica.it/scienze/2016/08/30/news/segnale_alieno_da_una_stalla_a_95_anni_luce_dalla_terra-146875674/

Spazio, segnale sospetto da 95 anni luce: "Al lavoro per scoprire se sono gli alieni"

Captato da un radiotelescopio russo nella costellazione di Ercole, ha fatto partire la caccia da parte del Search for Extra-Terrestrial Intelligence Institute. Ma c'è chi invita alla prudenza: potrebbe essere una quasar
ROMA. E' arrivato dallo spazio un segnale radio "sospetto", di grande intesità e, al momento, senza alcuna spiegazione astrofisica. Tanto da far sperare ai cacciatori di vita extraterrestre che possa trattarsi di un messaggio alieno. La scoperta in realtà risale al 15 maggio 2015, quando un radiotelescopio russo, il Ratan-600 ai piedi dei Monti del Caucaso, ha captato una onda elettromagnetica proveniente da una stella (nome in codice HD164595) nella costellazione di Ercole e a 95 anni luce di distanza dalla Terra. La stella in questione è grande quasi quanto il nostro Sole ed ha almeno un pianeta che le ruota intorno, grande comne Nettuno e con un anno della durata di circa 40 giorni terrestri. Tuttavia la sua orbita è molto schiacciata, con passaggi alternativamente molto ravvicinati e molto lontani dall'astro poco compatibili con lo sviluppo di esseri viventi.  Non è escluso però che intorno a HD164595 orbitino altri pianeti, più adatti ad ospitare forme di vita e forse vita intelligente, capace di raggiungere uno sviluppo tecnologico tale da consentire l'invio di potenti messaggi nello spazio profondo.
Irritati gli scienziati del Search for Extra-Terrestrial Intelligence Institue (Seti). "Sono scioccato dall'averlo saputo un anno dopo" ha detto al Guardian Seth Shostak, della sede principale del Seti a Mountain View, in California. "La prassi consolidata nella nostra comunità è che appena si capta un segnale interessante si condividono le informazioni con gli altri in modo da poter puntare altri radiotelescopi nella zona di cielo in questione".

Lo stesso Seti avanza dubbi sull'intesità del segnale registrato dai russi. Se è davvero quella, spiegano gli eredi di Carl Sagan, le possibilità sono due: o gli alieni di HD164595 hanno inviato il messaggio in tutte le direzioni e allora per trasmetterlo avrebbero avuto bisogno di una potenza di 100 miliardi di miliardi di Watt (centinaia di volte l'energia che il Sole iraggia verso la Terra), oppure hanno scelto di inviarlo solo in direzione del nostro pianeta, ma anche in questo caso avrebbero avuto bisogno di una energia paragonabile a quella usata da tutto il genere umano. Entrambi gli scenari, sottolineano gli esperti del Seti, richiedono uno sforzo tecnologico ben superiore di quello di cui saremmo capaci noi terrestri

A diffondere la notizia tra la comunità internazionale è stato un astrofisico italiano, Claudio Maccone dell'Istituto nazionale di astrofisica, che ha assistito a una conferenza degli scienziati russi. Nonostante un anno di ulteriori indagini, da HD164595 non sembra essere arrivato alcun altro segnale. Né gli apparati del Seti messi in moto nelle ultime ore hanno captato alcunché. La caccia, tuttavia, è aperta e c'è già chi sogna di interloquire a intervalli di 95 anni (il tempo che la luce impiega ad arrivare dalla Terra alla stella e viceversa) con gli alieni. Ci sono però astrofisici più pragmatici che vogliono prima escludere qualsiasi causa "naturale" del segnale, per esempio una quasar (un nucleo galattico che emette onde radio) nascosto dietro HD164595, prima di immaginare la possibilità di dialogare con ET.

Ma c'è da aspettarsi che in futuro ricerche del genere si moltiplicheranno visto il proliferare di pianeti gemelli della Terra che si stanno avvistando nello Spazio. Ultimo in ordine di tempo quello che ruota intorno a Proxima Centauri, la stella più vicina a noi: appena 4 anni luce. Se lì ci fosse davvero ET fare "due" chiacchiere richiederebbe otto anni e non due secoli.