Quando la Scienza diceva che c'erano i marziani su Marte!

E' nel movimento Protestante del 1500s in cui si generò un ambiente favorevole al libero pensiero, ed alla possibilità di vita aliena su altri mondi: Francis Godwin (1562–1633) un vescovo anglicano stampò postumo un libro di fantascienza:"The Man in the Moon: or, A Discourse of a Voyage Thither by Domingo Gonsales, the Speedy Messenger" (1638) in cui postulava l'esistenza di alieni sulla Luna. 

Furono le idee della pluralità dei mondi di Giordano Bruno (1600) che ebbero a germinare in modo prolifico nei paesi protestanti: filosofi come John Locke, astronomi come William Herschel e politici, come John Adams e Benjamin Franklin, nel 1700s sostennero pubblicamente le idee della pluralità dei mondi di Giordano Bruno.  Tuttavia, tale idea ebbe a diffondersi in modo ampio alla popolazione ignorante, solo tramite il mondo della proto-fantascienza nel 1800s.
1809 Honore Flaugergues, un astronomo francese amatoriale, disse di aver notato delle "nubi gialle" sulla superficie di Marte, che potevano essere composte da polvere e sabbia. 

1813 l'astronomo Flaugergues notò che i poli marziani si scioglievano in modo significativo nei mesi della primavera marziana, ne concluse che il pianeta Marte doveva essere un luogo più caldo della Terra.

1819 Joseph Johann Littrow propose d'usare il Sahara come una sorta di lavagna: trincee giganti e larghe diverse centinaia di metri, avrebbero potuto delineare forme geometriche, larghe venti miglia. Le trincee sarebbero state riempite d'acqua e poi del cherosene poteva essere versato sopra l'acqua; questo in piena notte, avrebbe brucato per sei ore. Ripetendo il segnale ogni notte, durante il periodo che Marte era vicino alla Terra, si sarebbe potuto contattare i marziani di Marte. 
1820 Carl Friedrich Gauss propose di costruire un gigantesco triangolo sulla Terra, per esprimere il Teorema di Pitagora, tale gigantesco pittogramma avrebbe dovuto essere disegnato nella tundra siberiana, i contorni delle forme sarebbero stati composte da strisce d'alberi larghi dieci miglia, mentre all'interno vi si sarebbe dovuto seminare segale o grano. Tale pittogramma, avrebbe potuto essere osservato da Marte, per iniziare un contatto con i marziani del pianeta rosso

1822 Franz von Gruithuisen pensò d'aver visto una città gigante e le prove dell'agricoltura sulla Luna, ma gli astronomi che usavano strumenti più potenti confutarono le sue affermazioni. Gruithuisen credeva anche di aver visto prove della vita su Venere. La luce cenerina di Venere, fu interpretata come una grande festa del fuoco, organizzata dagli abitanti venusiani, per celebrare il loro nuovo imperatore. Successivamente Franz von Gruithuisen ritrattò le sue affermazioni, dicendo che i venusiani avrebbero potuto bruciare la loro foresta pluviale, per recuperare fertile terreno agricolo. 

1840 gli astronomi Wilhelm Beer e Johann von Maedler osservarono Marte per 2234 giorni, da cui inferirono il periodo di rotazione del pianeta: 24 ore 37 minuti e 22.6 secondi e tali dati erano sorprendentemente prossimi al periodo di rotazione terrestre di 24 ore e 37 minuti e 22.7 secondi. 
1854 L'astronomo William Whewell concluse che sul pianeta Marte c'erano oceani verdi e terre rosse, e che era possibile che su Marte vi fosse vita autoctona!. 

1869 L'inventore e poeta francese Charles Cros immaginò d'utilizzare uno specchio parabolico gigantesco, per focalizzare la luce delle lampade elettriche verso Marte o Venere. Immaginò che la luce avrebbe potuto essere accesa o spenta, provando a contattare i marziani ed i venusiani, con il codice Morse. Più o meno nello stesso periodo, A. Mercier, un membro della Società astronomica di Francia, suggerì un piano per posizionare diversi riflettori sulla Torre Eiffel, per dirigere raggi luminosi verso Marte!. 
1877 L'astronomo Giovanni Schiapparelli sviluppò una mappa dettagliata del pianeta Marte, descrisse la presenza di canali sulla superficie marziana. Questo fatto, a causa anche di un'errata traduzione dall'italiano all'inglese, fece ritenere la presenza di vita intelligente sul pianeta rosso, con imponenti opere idriche.
1894 L'astronomo Percival Lowell iniziò ad osservare Marte dal suo osservatorio in Flagstaff (Arizona/USA) e nello stesso anno, confermò la scoperta di Schiapparelli, circa la presenza di un sistema di canali artificiali su Marte, per la distribuzione idrica sul pianeta.

1896 Lo statistico britannico Francis Galton disse che i marziani, potevano non avere il nostro sistema numerico a base 10 in quanto, probabilmente li alieni non avevano 10 dita.

1898 H.G.Well pubblicò "War of the Worlds".
1901 Due dei pionieri della radio tentarono delle radiocomunicazioni interplanetarie: Nikola Tesla riferì di aver ricevuto uno strano segnale, forse da Marte, sulla sua gigantesca torre di trasmissione a Colorado Springs. Diciannove anni dopo, Guglielmo Marconi raccontò ai giornalisti, il suo misterioso rilevamento delle emissioni radio che sembravano provenire dallo spazio.

Ricorre quest'anno il 125°esimo anno della presunta scoperta dei "canali di Marte" (1895-2020) questa serie di presunte strutture geologiche, individuate sulla superficie del pianeta Marte da Giovanni Schiaparelli e Percival Lowell, verso la fine del XIX secolo divennero molto famose. I Canali di Marte diedero origine a una ridda di ipotesi, polemiche, speculazioni e folclore sulle possibilità che il pianeta rosso potesse ospitare forme di vita senzienti. Molto popolari diventarono le osservazioni al telescopio del pianeta Marte di Schiaparelli, che le descrisse in tre pubblicazioni: 
Durante la grande opposizione del 1877, Schiaparelli descrisse e disegnò, quello che riteneva di vedere, sulla superficie del pianeta Marte: una fitta rete di strutture lineari, che egli chiamò "canali". E' però inequivocabile, ed incontestabile, che nel testo di Schiapparellli del 1893 vi sia la convinzione profonda che i canali fossero opere idriche artificiali, per l'irrigazione di Marte.

L'astronomo statunitense Percival Lowell fu uno dei più ferventi sostenitori della natura artificiale dei canali marziani, pubblicò vari libri: "Mars" nel 1895, "Mars and Its Canals" nel 1906, "Mars As the Abode of Life" nel 1908.



1976 il 25 luglio, la sonda spaziale Viking 1 che si trovava in orbita sul pianeta Marte, comunicò alla Terra i dati di una fotografia cripitica, che la NASA pubblicò sei giorni dopo. Altre immagini furono poi rese pubbliche, ed anche in esse era evidente l'effetto di luci ed ombre, che riproduceva i tratti di un volto umanoide, della piana di Cydonia.

2006 il 21 settembre, l'ESA (ente spaziale europeo) rese pubbliche nuove immagini in altissima risoluzione della piana di Cydonia, in queste un pixel ha una dimensione di 14 metri. Dalle immagini appare evidente l'origine naturale del fantomatico "volto di Cydonia", che ebbe a nascere sotto la paredolia e le inusuali condizioni d'illuminazione, in fotografie a bassa risoluzione del Viking 1.

2010 del 20 aprile, la foto scattata del cratere Rutherford dove si riconoscono distintamente DUE strutture artificiali, di evidente origine aliena!
  • Un disco volante, di colore metallico-argenteo, semi sommerso dalla sabbia
  • Una struttura metallica (forse una torre?) sopra una montagnola, che emette luci bluastre simili al LED

2012 del 23 aprile, la foto scattata presso Wrinkle Ridge in Tyrrhena Terra, si riconosce:
  •  un disco volante semi-infossato nel terreno,
  • da cui emerge nitidamente un'alta antenna, che proietta un'ombra scura sopra il disco (coerente con il punto luce della fotografia) 
  • E' riconoscibile anche la presenza di un ampio boccaporto di forma ad 1/4 di semicerchio.

Ma questa volta, la Scienza non parla d'alieni su Marte!.