HAL 9000, il controllo mentale, monitor flat giganti, mainframe e terminali, nascono su Astonishing Stories nel 1940?!

Astonishing Stories dell'aprile 1940 ebbe a pubblicare un racconto di Scifi "Master Control" di Harl Vincent, illustrato dal sagace disegnatore PERRIZ oppure PERRIL (la firma non é chiarissima). 

Astonishing Stories fu una vulcanica rivista, venne pubblicata solo per pochi anni durante la WWII, dal 1940 al 1943 e comparve nelle edicole solo come un bimensile!

Harl Vincent é un precursore Cyber Punk?!

Sì! senza ombra di dubbio!

Il tema del controllo mentale associato a programmazione e mutazione genetica, però era già apparso su Amazing Stories 1928

Harl Vincent fu un fecondo autore di racconti di SciFi, quanto di buone idee tecnologiche: 

  1. da cui poi la DARPA nel 2016 ebbe a copiarne l'idea
  2. fu il primo che inventò l'alieno grigio, da non confondere con l'iconografia dell'uomo del futuro di Wells
  3. quanto inventò l'idea del parassita cinematografico Alien

Fu però Harl Vincent che ebbe ad immaginare per primo un telecontrollo e condizionamento totale della popolazione umana! Per quanto vi possano essere dei possibili retaggi in tutto questo, riconducibile in permutazione su "The City of the living deaths (1930)".

Peculiarità del racconto "Master Control" di Harl Vincent é che quello che l'umanità pensava fosse dio, era in realtà una sorta di macchina (un computer) che controllava e condizionava le menti degli esseri umani!. 

Il design del master control anticipa il più famoso computer di tutta la fantascienza: HAL 9000Sempre nel 1940 ma pochi mesi dopo in novembre, fu invece Wonder Stories a far nascere FUNZIONALMENTE il progenitore di HAL 9000, per quanto esteticamente tale artefatto non sembrasse il mainframe HAL 9000.

  • L'occhio al centro dell'apparato, in un case squadrato, che ricorda indiscutibilmente un server, con tanto di cavi e collegamenti: l'oggetto appare una sorta di grosso computer, che é stato scambiato per dio!. 

Si riconoscono nettamente nel criptico disegno e nella misteriosa fabula di Scifi:

  1. diversi possibile mega monitor flat (area rosso e blu)
  2. un possibile server (area rossa)
  3. innumerevoli terminali (area verde)
  4. una grande sala, simile alla mission control room NASA 1969 (area rossa, blu, verde)
  5. Ci sono poi raffigurati vari pantografi cardiaci/celebrali? che plottano dati su carta, quanto vari criptici rulli. Tutto questo ultimo hardware sembra IMHO un retaggio grafico di Amazing Stories 1929 -Futility-

In questa prima bloggata di paleoufologia cercheremo di scavare intorno alla fabula, per analizzare con attenzione la tecnologia descritta dall'autore Harl Vincent, onde valutare se il disegnatore PERRIZ abbia seguito le indicazioni dell'autore di Scifi, oppure se l'illustratore PERRIZ abbia preso spunto da altre cose. 

"Master Control" di Harl Vincent

Capitolo I: Central Control
Il Controllo Centrale é un'istituzione del XXV° secolo, attivo dal 23°esimo secolo, nel Controllo Centrale vi lavorano alcuni umani, che controllano da remoto la mente delle persone, tanto da averle rese degli "automati", perché l'economia dei robot era stata abbandonata. Anche gli operatori che lavorano nel Controllo Centrale erano controllati direttamente da una misteriosa cupola, a cui e su cui non era possibile far domande. Gli operatori che vi lavoravano erano scienziati ad alto quoziente intellettivo, rigidamente selezionati e scelti per fare il loro lavoro a Manhattan, mentre nel mondo una de-popolazione imperava in un mondo decadente. Lo scienziato Fowler Scott era uno degli operatori che lavorava al Controllo Centrale, aveva scoperto questa assoluta verità. Con i suoi privilegi, Fowler riuscì a schermare la sua mente e restare invisibile al Controllo Centrale, mentre con il tempo selezionò altri scienziati suoi adepti, per creare una silenziosa opposizione. Il Controllo Centrale interdìle persone dal pensare in modo autonomo, senza che queste nemmeno se ne accorgessero, agiva in modo inconscio. Tra gli scienziati selezionati da Fowler, c'era Hardy, l'uomo era innamorato di Mera (una ragazza "automata" che non ebbe modo di studiare) soggiogata dal Controllo Centrale. Hardy insegnò a Mera a liberarsi silenziosamente e rapidamente del Controllo Centrale, senza dare nell'occhio e schermando i propri pensieri, contemporaneamente sviluppando la telepatia, per restare in contatto tramite lo scambio di numeri, con il gruppo degli scienziati di Scott Fowler. Gli "automati" erano costretti a MANGIARE CIBO SINTETICO ed erano considerati meno importanti dei robot, che ancora erano usati in larga misura come forze dell'ordine, e per il controllo della massa di derelitti che viveva nelle rovine di quello che un tempo erano megalopoli a cupola artificiale.

Capitolo II: L'uomo vestito di viola
Sequenze di numeri indicavano tra gli adepti di Fowler i luoghi e le ore d'incontro segreti, Mera ed Hardy s'incontravano in palazzi abbandonati nella città, eludendo la presenza della robot-polizia. All'incontro c'era anche lo scienziato Fowler Scott che un giorno ebbe a convocare a se tutti tutti i suoi adepti, proponendo loro una rivolta contro il Controllo per Centrale, per liberare l'umanità. Non tutti sapevano che oltre 400 anni fa, il genere umano era ricco e fiorente, ma una serie di guerre contro dittatori, distrusse le speranze di vita per tutta l'umanità, perché la terra fu resa sterile e le città furono annientate, i sopravvissuti tornarono all'era della schiavitù. La Scienza costruì delle città-cupola, con aria e luce artificiale, in cui ebbero a ripararsi le persone e proliferarono sino a 500 MLN di persone. C'erano molte "città cupola" negli USA, ma la società poi divenne plutocratica, furono introdotti i robot, la società ebbe a deteriorarsi moralmente, mentalmente, fisicamente. La società fu divisa in 3 classi: i viola, i grigi, gli emarginati, seguirono delle rivolte violente, i plutocrati furono distrutti, però i robot divennero dominanti sul genere umano, fu istituito così il Controllo Centrale sulla popolazione, imponendo una de-popolazione, e distruggendo negli "automati" che valevano meno dei robot, tutte le possibilità di una vita felice e prospera.

Capitolo III: L'Evasione
Mera ed Hardy s'introdussero nel sistema del Controllo Centrale per cercare di liberare mentalmente tutti i soggetti che erano controllati dal sistema, ma furono immediatamente identificati, i tentativi di fuga furono vani, i due finirono incarcerati, separatamente, in piccoli vani di metallo, totalmente al buio. Ma Pinky in messo mandato dallo scienziato Scott Fowler, con doti particolari era capace di attraversare i muri, guidò Hardy e Mera fuori dalla prigione. Pinky vibrava ad una frequenza diversa da quella della materia, permettendogli di poterci passare attraverso, come se muri e porte chiuse fossero aria. Lo scienziato Fowler Scott chiese cosa era andato storto, Hardy e Mera riferirono che il Controllo Centrale li aveva identificati appena le loro menti tentarono di liberare qualcuno degli "automati". Lo scienziato Fowler allorà guidò il gruppetto di rivoltosi nella stanza del Controllo Centrale, dove c'era un intricato sistema di fili e cavi e filamenti che legavano gli apparati. 

Capitolo IV: Il Controllo Centrale
-Potete controllare il Sistema con la sola forza della mente!- disse lo scienziato Fowler Scott. Hardy indossò una sorta di cuffia e fu portato davanti ad una stazione di lavoro dove c'erano molti monitor, numerosi relay, interruttori, luce e lucette,che lampeggiavano tutti di un colore uniforme, tranne alcune lucette che lampeggiavano di rosso ma poi si spensero. Alla stazione di lavoro c'erano 43 relay che rappresentavano il controllo di 43 città, ciascuna da 2 MLN di persone. [...] Hardy doveva solo pensare e ripetere nella mente quello che era stato detto all'ultima riunione per liberare le persone, [...] per farlo provò varie volte a sincronizzare il suo motore di calcolo della postazione con il Master Control, ruotando una manopola, in modo che tali pensieri potessero essere condivisi in tutte le città a tutti gli "automati". Pinky era con Hardy e lo aiutava nei suoi tentativi di gestire la postazione in collegamento con il Controllo Centrale.

Capitolo V: La fine del Controllo
Dalla "console" Hardy scoprì che Mera stava per sposare un altro, Hardy digitando sulla tastiera disattivò il controllo mentale di Mera, mentre Pinky s'era recato sul posto e diede un pugno allo sposo, per bloccare la cerimonia. [...] Il Controllo Centrale diede l'allarme generale, Mera fu grata d'essere stata aiutata a ri-liberarsi, ma c'erano invisibili creature che passavano attraverso i muri e tra i corridoi. La città fu messa sottosopra alla ricerca di Mera ed Hardy e Pinky, che nel frattempo s'erano rifugiati in un nascondiglio, dove però lo scienziato Fowler Scoot era stato ferito ed era privo di sensi. Alla fine però Hardy riuscì ad irradiare i suoi pensieri, senza il Sistema Centrale se ne fosse accorto. La società fu liberata, il controllo centrale ebbe a terminare, la robot-polizia fu disabilitata, assieme al Controllo Centrale che non ebbe più modo di soggiogare gli "automati", i quali ormai sapevano la verità e non era più soggiogabili.
  • Il racconto di Harl Vincent é incoerente, illogico, assemblato con tecniche di scrittura creativa obsoleta: vari plot di personaggi, pochissimi plot di azione, moltissimi ed ampi spiegoni nella dimensione della voce narrante. 
  • Il ruolo della tecnologia é importante ma la tecnologia é descritta in modo fumoso, approssimativo, generico, totalmente insufficiente nel definire univocamente e chiaramente le funzioni degli apparati che sono immaginati!. 
  • La tecnologia nel racconto "Master Control" di Harl Vincent é un elemento black box, ossia un artificio letterario, quanto un elemento scenico inerte ed a-scientifico
  • Non si esprimono valutazioni scientifiche, sull'idea di poter attraversare i muri, cambiando la vibrazione della propria materia.
gli unici elementi tecnologici interessanti nel racconto sono:
  1. il cibo sintetico: una permutazione di quanto già espresso nel 1930 quanto nel 1929
  2. la descrizione dell'hardware e della tecnologia del controllo centrale fatta da Harl Vincent é quasi inesistente: questa tecnologia é approssimativa e generica: non c'è niente nel testo che supporti l'interpretazione che é stata fatta dal disegnatore PERRIZ.

Th:
IMHO il disegno a corredo del racconto risulta totalmente indipendente dal racconto di Harl Vincent, dato che non vi sono indizi tecnologi o descrizioni che avallino in modo puntuale e preciso, quanto il disegnator PERRIZ ha rappresentato.

L'analisi tecnologica si sposta quindi solo sul disegno redatto dall'illustratore PERRIZ.